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Genere: animazione - Anno: 1994 - Giudizio: eccellente (****) - Età: Per tutti

2) SARÒ RE (commentato)
Scar, lo zio di Simba, espone alle iene il suo piano per usurpare il trono al legittimo erede, cioè Simba (canta Tullio Solenghi)


https://www.youtube.com/watch?v=u6ynFldkfn4

SARÒ RE (testo e commento)

Scar: Alle iene ho sempre dato poca confidenza, sono così rozze, così volgari (1), ma tutte insieme saranno una potenza (2) al servizio del mio genio, senza pari (3)...
Da ciò che vi leggo negli occhi io so già che il terrore vi squaglia (4), non siate però così sciocchi, trovate l'orgoglio marmaglia. Son vaghe le vostre espressioni, riflesso di stupidità, parliamo di re e successioni, ritrovate la lucidità. Il mio sogno si sta realizzando, è la cosa che bramo di più. E' giunto il momento del mio insediamento.

Le iene: Ma noi che faremo?
Seguite il maestro e voi, smidollati verrete premiati, l'ingiustizia è una mia gran virtù (5), avrà gli occhi di Scar, sai perché? Sarò re!
Sì, siamo pronti. Saremo pronti: ma per cosa?
Per la morte del re.
Perché è malato?
Idiota! Lo uccideremo noi! E Simba con lui.
Sì, buona idea: a che serve un re? Niente re, niente re... la, la, la, la... (6)
Idioti! Un re ci sarà...
Ehi, ma tu hai detto...
Io sarò il re: seguitemi e non soffrirete più la fame.
Evviva! Sì! Lunga vita al re! Lunga vita al re! Lunga vita al re!
Coro delle iene: Avremo la sua compiacenza, sarà un re adorato da noi (7).
Ma in cambio di questa indulgenza qualcosa mi aspetto da voi (8). La strada è cosparsa di omaggi, per me e anche per voi lacchè, ma è chiaro che questi vantaggi li avrete soltanto con me.
E sarà un gran colpo di stato, la savana per me tremerà.
(Cibo a noi, sempre a noi, non dovrà finir mai)
Il piano è preciso, perfetto e conciso, decenni di attesa, vedrai che sorpresa! Sarò un re stimato, temuto ed amato, nessuno è meglio di me. Affiliamo le zanne perché sarò re! Affiliamo le zanne perché sarò re!

(1) Il superbo, avendo una disordinata stima di sé, nutre disprezzo degli altri uomini che ai suoi occhi appaiono solo come mezzi per raggiungere il suo fine.
(2) Unico criterio per valutare la realtà (e la propria e altrui potenza) diventa la consistenza numerica. Le persone sono quindi ridotte a massa di cui il potere del momento può servirsi a piacimento. Gli uomini sono solo dei numeri (o dei codici fiscali) e così perdono la dignità di persona.
(3) Il tiranno pensa di dover comandare sugli altri perché è il migliore. Solo gli altri sono chiamati all'ubbidienza, lui al comando. In realtà solo chi sa ubbidire, sarà in grado di comandare con giustizia. E comunque dovrà sempre ubbidire a Dio come ricordava l'incoronazione nel Medioevo che era come dire: "Ricevi la corona da Dio, non te la sei data tu stesso, quindi ubbidisci sempre a Dio e alle sue leggi (e alla Chiesa).
(4) Il terrore viene usato come mezzo per imporre alle masse il volere di chi comanda. Come il malvivente che dice con la pistola spianata "O la borsa, o la vita". O il terrorista che compie le stragi per convincere la popolazione inerme che deve arrendersi a un cambio di regime. O le catastrofi sanitarie o climatiche usate per imporre cambiamenti radicali di vita secondo i desideri di chi governa il mondo.
(5) Chi usurpa il potere lo fa con un atto di ingiustizia, ma una volta insediato pretende la "legalità", cioè il rispetto delle sue regole, imposte illegalmente.
(6) Ucciso un potente, ne arriva subito un altro che ne prende il posto. È l'illusione del potere al popolo. Per questo le rivoluzioni sono sempre inutili e spesso anche dannose.
(7) Chi non adora il Creatore, finisce per adorare una semplice creatura. Il risultato è grottesco.
(8) L'usurpatore promette vantaggi, spesso solo apparenti, ma in cambio chiede fedeltà assoluta e pronta.

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