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Genere: animazione - Anno: 1994 - Giudizio: eccellente (****) - Età: Per tutti

LA STORIA DI SIMBA E' PIU' DI UN CARTONE ANIMATO
Un classico senza tempo, che ci invita a riflettere sulla vita, sui principi e sul nostro posto nel mondo

Il Re Leone è un classico dell'animazione Disney che racconta la storia di Simba, un giovane leone destinato a diventare re della savana. A trent'anni dalla sua uscita, nel 1994, merita essere rivisto con tutta la famiglia e meditato nei suoi significati più profondi.
Tutto inizia con la celebrazione della nascita di Simba, figlio del saggio re Mufasa e della regina Sarabi. Il piccolo leone viene presentato alla savana come il futuro sovrano. Simba cresce curioso e pieno di vita, ma viene spesso rimproverato dal padre per la sua avventurosità. Lo zio di Simba, Scar, un leone invidioso e manipolatore, sfrutta la curiosità del nipote per condurlo in un luogo pericoloso, il "cimitero degli elefanti". Durante questa avventura, Mufasa viene ucciso da Scar, ma questi fa credere a Simba di essere responsabile della morte del padre. Per questo il cucciolo fugge illudendosi di non sentire i rimorsi.
Simba viene trovato e allevato da Timon e Pumbaa, due strani animali della savana (un suricato e un facocero) che gli insegnano a vivere senza preoccupazioni, secondo la filosofia "Hakuna Matata". E siccome al puzzo ci si abitua, anche il pessimo cibo costituito da vermi e insetti con il tempo sembra buono. Cresciuto, Simba incontra Nala, la sua amica d'infanzia, che lo convince a tornare nella savana per riconquistare il suo regno e vendicare suo padre.
Simba affronta Scar in un'epica battaglia, svelando la verità agli altri animali e ripristinando l'ordine nella savana. Così Simba diventa il nuovo re, guidando i sudditi verso un futuro prospero.

TEMA FONDAMENTALE: LA LIBERTA'
Il tema fondamentale del Re Leone è la libertà. Simba dopo la tragedia della morte del padre fugge dalla sua responsabilità e si perde nella ricerca di se stesso. Inizialmente, la sua idea di libertà è legata all'assenza di regole, al fare ciò che si vuole, senza pensare alle conseguenze. Ma nel corso della storia comprende che la vera libertà non è anarchia, ma consapevolezza di quello che si è e responsabilità di diventare ciò per cui siamo nati.
Il cartone animato insegna che la libertà è una scelta, non è semplicemente fare ciò che si desidera, ma scegliere consapevolmente il percorso da seguire, anche se inizialmente meno piacevole e più faticoso. Essere liberi infatti significa essere responsabili delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Significa essere se stessi, ma per un bene superiore, non per l'egoismo di pensare solo a godere e divertirsi. Simba scopre, grazie alla nostalgia del padre, che la missione di ognuno è unica, ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nel mondo, un dono da offrire. E se uno rinuncia a offrire al mondo il suo talento, il mondo sarà più povero perché nessuno potrà sostituirlo.
Buona è la rappresentazione della monarchia, vista correttamente non come una dittatura che prevede un uomo solo al comando, ma come una famiglia che guida altre famiglie. Il ruolo di guida infatti è affidato a una famiglia che avrà nel capofamiglia il provvisorio comandante, che cederà il posto al figlio. Per questo chi assumerà il potere viene preparato ad esercitarlo al momento opportuno. Un implicito discredito verso l'improvvisazione con cui i politici moderni guidano le sorti delle nazioni.

LA VERITA' VI FARA' LIBERI
Inoltre, in questa storia si possono leggere in filigrana alcuni insegnamenti del Vangelo. La vera libertà non dimentica la verità, come ricorda Gesù quando dice "La verità vi farà liberi" (Gv 8,32). Non il contrario come si pensa oggi: l'importante è essere liberi e poi ognuno si costruisce la sua verità. La libertà sganciata dalla verità su se stessi e sul mondo conduce Simba al fallimento. Solo recuperando la sua dignità regale e la conseguente responsabilità di essere ciò per cui è nato, cioè guidare il popolo della savana a lui affidato, permettono al protagonista di essere veramente libero, realizzato e sereno, nonostante le difficoltà. Anche il riconoscere di essere figlio di re, come accade a Simba al termine del suo percorso interiore, ricorda al cristiano la sua altissima dignità dovuta non all'autorealizzazione secondo i propri gusti, bensì al riconoscere di essere figli del re dei re, cioè Cristo re dell'universo. Il battesimo ci rende figli di Dio, un Dio onnipotente e sovrano di ogni cosa creata.
Molto bella anche la figura di Nala, la leonessa amica d'infanzia di Simba che diventerà la sua sposa e di conseguenza regina. È una leonessa coraggiosa e determinata, e insieme a Simba condividono un forte legame fin da cuccioli. Nala è un personaggio importante nella storia, in quanto è colei che, nel momento cruciale, spinge Simba a tornare alla sua responsabilità di sovrano delle Terre del Branco e ad affrontare lo zio Scar che ha usurpato il trono. In pratica Nala ricorda a Simba cosa vuol dire essere maschio e la conseguente responsabilità. Solo così Nala ritrova finalmente in Simba un compagno forte e protettivo. Viene quindi esaltata la vera femminilità che vede la donna non come avversaria paritetica dell'uomo, ma come aiuto all'uomo perché emerga la sua mascolinità e possa così diventare coraggioso e determinato nel difendere la sua donna e i suoi figli.
Anche l'amicizia vera ha un suo ruolo nella trama. Il trio Simba, Pumbaa e Timon parte con idee sbagliate di libertà, ma il sincero affetto che li lega porterà ognuno a migliorarsi ed a essere più coraggioso. Inoltre l'arrivo di Nala, nonostante la tristezza inevitabile del distacco (espresso nella canzone con la comica e malinconica frase "il nostro trio diventerà un duo"), non impedisce di provare una sincera gioia per l'amico che ha trovato l'amore della sua vita: l'amicizia non si perde, semplicemente si trasforma.
Molti spunti interessanti sono anche l'elogio del sacrificio e dell'importanza dell'educazione dei figli alla dignità e responsabilità personale. Anche la sua colonna sonora indimenticabile, i personaggi iconici e la trama avvincente lo rendono una pellicola intramontabile.
In definitiva il Re Leone del 1994, molto meglio del remake del 2019, è ben più di un semplice cartone animato. È un'opera d'arte, un classico senza tempo che ci invita a riflettere sulla nostra vita, sui nostri princìpi e sul nostro posto nel mondo. Ci ricorda che la vera libertà non è egoismo, ma servizio. È la scelta di vivere una vita autentica, in vista di un bene più grande di noi stessi.

Don Stefano Bimbi
Fonte: La Bussola Mensile, novembre 2024

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