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GLI EROICI MARTIRI DELLA GUERRA DI SPAGNA
La gloriosa testimonianza di fede dei 51 frati barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica
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Un Dios prohibido è una storia tutta vera. Si svolge nell'agosto del 1936, pochi mesi dopo lo scoppio di quella Guerra civile che a lungo era incubata dopo l'instaurazione, il 14 aprile 1931, della cosiddetta Seconda repubblica spagnola, presto divenuta un vero e proprio regime liberticida con tutto il suo corollario di vessazioni anticlericali e di persecuzioni religiose.
A Barbastro, un borgo della provincia aragonese di Huesca allora popolato da 8mila anime (oggi ne conta circa 15mila), 51 Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, detti clarettiani dal nome del fondatore, sant'Antonio María Claret y Clará (1807-1870), furono barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica che professarono senza compromessi, reticenze e rinunce.
Fu proposta loro la libertà se avessero rinnegato la propria fede. Nessuno accettò. Sopportarono pazientemente ingiurie, maltrattamenti, privazioni. Insieme si prepararono al martirio pregando e incoraggiandosi a vicenda. Perdonarono i propri carnefici e andarono incontro alla morte cantando e gridando «Viva Cristo Re!» e e «Viva il Cuore di Maria!».
La pellicola ne racconta le ultime settimane di vita prima della fucilazione. Un film bello (alla cui realizzazione ha partecipato, finanziariamente e non solo, pure l'ordine dei clarettiani), ma soprattutto forte nei contenuti e politicamente scorretto con naturalezza in quel suo semplice narrare una storia emozionante di virtù eroiche.

"Nel complesso, i martiri cattolici mietuti dalla persecuzione che ha accompagnato ma pure preceduto la Guerra civile spagnola sono una legione. Papa Francesco ne ha esaltati all’onore degli altari 522 il 13 ottobre: con loro, il conto totale sale a 1.512 beatificati e 11 canonizzati. In tutto, la persecuzione anticattolica ha causato in Spagna 6.832 morti. Di questi, 4.184 erano membri del clero secolare, fra cui 12 vescovi (di cui 9 già beatificati) e un amministratore apostolico; 2.365 erano i religiosi; e 283 religiose. Dei laici cattolici uccisi per motivi religiosi non esistono statistiche certe, ma siamo nell’ordine delle diverse centinaia. Le violenze più intense si ebbero tra il 18 luglio 1936 e il 1º aprile 1939, quando anche il 70% delle chiese del Paese venero distrutte con profanazioni e atti palesemente sacrileghi. Per farsi un’idea di quell’abisso, resta sempre validissimo il libro di mons. Vicente Càrcel Ortì, Buio sull’altare. 1931-1939: la persecuzione della Chiesa in Spagna, Città Nuova, 1999. In questo martirologio enorme, i 51 clarettiani di Barbastro narrati in Un Dios prohibido sono stati canonizzati dal beato Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1992". (Marco Respinti, la nuova Bussola Quotidiana 17-10-2013)
Il dvd "Un Dios prohibido" (doppiato in italiano e in vendita su Amazon.it) include anche materiale extra come: sequenze eliminate, il video del tema musicale centrale del film ed un cortometraggio sulla "Lettera di Faustino Perez" (il seminarista che redasse il saluto alla Congregazione a nome dei compagni).

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