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Genere: drammatico - Anno: 1992 - Giudizio: stupendo (***)

LA VERA STORIA DI LORENZO ODONE E DEI SUOI ECCEZIONALI GENITORI
La loro lotta contro la malattia incurabile è diventata simbolo di perseveranza e di speranza: il fondamento della famiglia è infatti il sacrificio dei genitori per i figli

Il film racconta la vera storia di Lorenzo Odone e dei suoi eccezionali genitori, i quali, con straordinario coraggio e tanta fede hanno lottato contro il tempo e contro la prassi della classe medica per salvare la vita del figlio. Il regista George Miller è un medico, e questo gli ha facilitato il compito. Malgrado qualche lentezza narrativa l'opera è di un buon livello, e soprattutto possiede alti valori morali: la voglia di vivere del bambino, pur fra tante sofferenze; la fede dei genitori e del loro amore reciproco; la loro solidarietà verso gli altri; la generosità e la dedizione di alcuni personaggi, primo fra tutti il giovane negro Omouri, che si sostituisce validamente alle infermiere prezzolate. La critica al comportamento dei medici è comprensibile da parte degli Odone: se gli uomini di scienza si fossero uniti tra loro, il ragazzo avrebbe migliorato prima, rimanendo più integro. Le scene migliori del film sono due: quella in cui la madre sussurra al piccolo di ritornare in cielo (se non può più sopportare la sofferenza), senza preoccuparsi di mamma e papà, e l'altra in cui i genitori si chiedono se tutte le loro fatiche serviranno solo ai figli di altre persone, poiché temono che per Lorenzo sia troppo tardi. Valida l'interpretazione di Susan Sarandon nella parte di Michaela, la madre di Lorenzo.

TRAMA DEL FILM
Nel luglio del 1983, alle isole Comore, il piccolo Lorenzo Odone, di 5 anni, figlio di Augusto, un economista italiano, che lavora per la World Bank, e di Michaela, una glottologa irlandese-americana, diventa amico di un giovane negro, Omouri. Pochi mesi dopo trasferitosi a Washington, Lorenzo ha improvvise crisi, sia a scuola che a casa, e comincia a camminare con difficoltà. Dopo molti esami medici, i genitori apprendono che il loro unico figlio è stato colpito da una malattia rarissima ed ereditaria la adrenoleucodistrofia, l'ALD, che viene trasmessa dalla madre e colpisce solo i maschi e che causa una degenerazione del cervello. I medici non hanno cure per questo morbo conosciuto da poco, e per il bambino due anni di vita, sempre più penosa, perché diventerà cieco e paralizzato. I genitori, pur essendo straziati, non si arrendono, e si rivolgono ad un anziano dottore, Gus Nikolais, che consiglia una dieta, per tentare di ridurre i grassi nel sangue di Lorenzo, ma invece i grassi aumentano, e presto il piccolo parla male ed è paralizzato. Gli Odone cercano poi inutilmente aiuto, rivolgendosi ai coniugi Muscatine, che dirigono un'associazione di famiglie, i cui figli sono stati colpiti dall'ALD. Infine Augusto decide di mettersi a studiare con la moglie, nella biblioteca dell'Istituto di Sanità, tutto il materiale, che può riguardare quella malattia. Poiché i rapporti di Michaela con le infermiere professioniste, che consigliano il ricovero del bambino in ospedale, sono molto difficili, viene a vivere in casa Odone una sorella di lei, Deirdre Murphy e, poco dopo, la coraggiosa madre trova in biblioteca notizie su di un esperimento fatto in Polonia sui topi, del quale si parla poi al I° simposio sull'ALD, che viene finanziato dai coniugi Odone, e al quale partecipano molti medici di vari paesi. Alcuni di essi accennano all'olio d'oliva, cioè all'acido oleico, che viene sperimentato sul bambino, mentre Nikolais collabora in modo non ufficiale. I grassi del sangue del piccolo malato cominciano subito a calare e giungono al 50%, quello sarà dunque l'olio di Lorenzo. Intanto però il bambino, ormai paralizzato, ha difficoltà ad ingoiare la saliva, e ciò gli provoca delle dolorosissime convulsioni, durante la quale la madre lo aiuta con pazienza e coraggio infiniti. Poiché gli Odone vogliono comunicare agli altri genitori i benefici effetti dell'olio, si scontrano coi Muscatine, che invece seguono solo la medicina ufficiale. Poi anche Deirdre viene cacciata da Michaela, quando esorta lei e Augusto a non vivere solo per Lorenzo. Frattanto le crisi convulsive del bambino sono sempre più gravi e frequenti e il medico gli somministra invano i sedativi, perciò crede che la morte sia vicina.
Augusto decide di riprendere con la moglie gli studi in biblioteca, per scoprire perché l'olio ha ridotto i grassi solo al 50%; egli cerca gli acidi grassi a lunghissima catena, e scopre che l'acido fatto coi semi di colza, difficile da reperire, può completare la cura per Lorenzo. Procuratosi quest'olio Deirdre lo prova su di sé, mentre giunge accanto a Lorenzo l'amico Omouri, chiamato dalla instancabile madre. Superata la strumentalizzazione presto inizia la cura con il nuovo acido, che porta le analisi del bambino a livelli assolutamente normali, ed egli ricomincia a respirare senza l'aiuto di una macchina. Ora Nikolais annuncia esperimenti e riconosce il ruolo fondamentale avuto dagli Odone nelle ricerche. Ma i due sposi temono che per il loro figlio sia troppo tardi: invece Lorenzo riprende lentamente a comunicare, dapprima battendo le ciglia, poi muovendo il mignolo della mano. Le ricerche intanto continuano: Lorenzo, che adesso ha 14 anni, ha riacquistato la vista, muove la testa e aspetta qualche altro miglioramento.

LA STORIA VERA
Lorenzo è morto nel 2008, il giorno dopo il suo trentesimo compleanno. Una vita troncata dalle conseguenze di una brutta polmonite, ma ciononostante, per la sua famiglia una vittoria sulla sorte. Nel 1984, al piccolo Lorenzo Odone era stata diagnosticata una malattia neurologica rarissima e con questa era giunto il verdetto di morte. L'adrenoleucodistrofia - o Adl - stava causando un incontrollato accumulo di acidi grassi e la conseguente distruzione della mielina, la guaina protettiva delle fibre neurologiche, e avrebbe provocato la perdita delle capacità motorie e psichiche.
La medicina non avrebbe avuto alcun modo di fermare la malattia neurodegenerativa genetica e al bambino sarebbero rimasti solo pochi anni di vita. I genitori, Augusto Odone - un economista di origine italiana impiegato alla Banca mondiale - e la moglie Michaela non vollero però accettare la condanna e si imbarcarono in quella che si presentava come una battaglia senza speranza: trovare un rimedio al male che già causava al piccolo Lorenzo un calo della vista, dell'udito e delle capacità di concentrazione.
La loro lotta contro la malattia incurabile - e contro la scienza - è diventata un simbolo di perseveranza e di speranza, ma anche una storia di successo.
"L'olio di Lorenzo", il rimedio messo a punto dagli Odone dopo interminabili ore di ricerca su manuali medici avrebbe infatti permesso al bambino di vivere fino a diventare adulto. E contemporaneamente ha portato l'attenzione mondiale sulle malattie demielinizzanti, potenzialmente aiutando molti altri affetti dagli stessi mali. Dalla vicenda di Lorenzo è uscito nel 1992 un film, «L'olio di Lorenzo», per la regia di George Miller che non solo valse a Susan Sarandon la nomina all'Oscar, ma grazie alla notorietà dei protagonisti - Sarandon, appunto, nelle vesti di Michaela e Nick Nolte, Augusto - fece conoscere al mondo le traversie della famiglia Odone e la loro seppur parziale "vittoria" sull'Adl. La miscela di acido oleico e acido erucico, ottenuti da olio di oliva e di colza, somministrata a Lorenzo nonostante il parere contrario dei medici, avrebbe infatti mostrato proprietà terapeutiche, neutralizzando il dannoso accumulo di acidi grassi e di fatto rallentando il decorso della malattia.
Purtroppo, nemmeno il composto "miracoloso", avrebbe potuto rimediare ai danni celebrali causati dall'adrenoleucodistrofia prima dell'uso del trattamento casalingo. Lorenzo ha così trascorso gli ultimi anni della sua breve esistenza cieco, incapace di comunicare e gravemente disabile, ma, secondo il padre, fino all'ultimo era consapevole di ciò che gli accadeva attorno. Una vittoria amara, ma dai risvolti importanti. L'«Olio di Lorenzo», la medicina brevettata dagli Odone, non solo gli ha allungato la vita di oltre vent'anni, ma - secondo una ricerca scientifica pubblicata nel 2005 e basata sullo studio di 84 bambini affetti dalla malattia - può prevenire il manifestarsi dei terribili sintomi se somministrato tempestivamente dopo la diagnosi dell'Adl. Ecco perchè Augusto Odone nonostante la morte della moglie per un cancro, nel 2000, e ora del figlio, intende proseguire con il "Progetto Mielina". Per far continuare a «vivere» Lorenzo.

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